Si intitola “Il mio corpo, la mia città” il progetto dell’artista e ballerina Arianna Ilardi ispirato ai lavori di Renzo Piano che partecipa al progetto internazionale in corso a Venezia dal titolo “Borders – Confini” e che si terrà il 16 ottobre.
Il progetto artistico unisce le nostre città ai nostri confini e alle nostre paure, Arianna Ilardi ci spiega “Quando ho letto del progetto Borders mi è venuta in mente una frase di Renzo Piano in cui spiegava che le città non si costruiscono ma si creano da sole in quanto sono il riflesso di molte storie”.
Arianna Ilardi ha lavorato per Stefano Goldberg, lo storico fotografo di Renzo Piano tragicamente scomparso in un incidente di montagna all’inizio di quest’anno. “Il corpo deve essere pensato come un’architettura – ci fa presente Arianna Ilardi – in quanto è la prima struttura architettonica che abbiamo anche se diamo questo per scontato, ma dobbiamo costruirlo e mantenerlo nel tempo, la struttura fisica, se letta bene, è capace di raccontare la storia di una persona”.
Dall’idea del corpo-città la Ilardi racconterà nello spettacolo le storie più segrete e intime degli uomini, presentando una performance dal titolo “Il mio corpo, la mia città” con la collaborazione dell’architetto internazionale Luca Curci, barese di nascita ma che lavora a Venezia e che ama mescolare le arti visive quali appunto scultura, pittura e performance di danza.
“Per me è un grosso segno di riconoscimento da parte di Luca Curci – conclude Ilardi – mi conosce ormai da cinque anni e con lui ho partecipato ad un festival a New York con il corto Omertà, per me è una grandissima soddisfazione”.